Trash Teathre

 “Una volta era la religione a terrorizzarci con il Giudizio universale alla fine dei tempi. Oggi è torturato pianeta a predirci l’approssimarsi di quel giorno senza alcun intervento divino. L’ultima rivelazione,  non giungerà da alcun monte delle beatitudini ma è il grido silenzioso che proviene dalla natura stessa, quel grido che dobbiamo imporci di ascoltare  per arginare i nostri poteri sul mondo, altrimenti moriremo tutti su questa terra desolata che un tempo era il creato. “
da Hans Jonas

Gli spettacoli del progetto Trash Teathre hanno avuto per soggetto la cornice stessa nella quale si sono svolti ovvero la discarica/ impianto di smaltimento rifiuti di Case Passerini.
Tale identificazione ha permesso alle performance di associare allo spazio un forte contenuto emotivo, di guidare il pubblico a vedere il luogo non come una semplice location, ma di porre all’attenzione di tutti in modo diretto, il tema dello smaltimento dei rifiuti nella nostra opulenta società e di utilizzare le strutture narrative come “guide” che potessero condurre le persone, di fronte a ciò che ognuno di noi inconsapevolmente produce e getta ogni giorno.

I rifiuti, ovvero il modo migliore per smaltirli, è un tema estremamente delicato da trattare: in linea teorica non appassiona molto la comunità, diventa però drammaticamente interessante ogni qual volta un’amministrazione decida la localizzazione di un sito per lo smaltimento, o per lo stoccaggio della spazzatura. Allora la comunità si mobilita per difendere l’integrità del proprio suolo, la bellezza del proprio paesaggio, la salubrità dell’aria e dell’acqua. La complessità delle soluzioni viene quindi spazzata via dalla volontà di difendersi. Probabilmente uno dei primi passi è quello di informare, prevedere, individuare soluzioni.

Le strutture profonde e tragiche sottese alle scelte e agli eventuali errori del nostro vivere quotidiano che sono state perciò messe  in strettissimo rapporto con i racconti del mito e con le immagini dei nostri archetipi culturali, o più semplicemente psicologici, perché in modo evidente ognuno potesse cogliere, pur nella moltiplicazione del senso che ogni simbolo porta con sé, la necessità di interrogarsi su quel rapporto di responsabilità personale e collettiva sul quale l’esistenza stessa si fonda.

Gli spettacoli di Trash Theatre hanno quindi cercato di ribadire la funzione strumentale del teatro che sempre più dovrebbe farsi carico delle urgenze dell’umanità. L’arte si è fatta lente d’ingrandimento per mostrare più da vicino la responsabilità dei singoli verso la gravità di quello che succede attorno a noi, portando il pubblico a vedere e a ‘sentire’ in prima persona, dove sia il luogo della ‘fine degli oggetti’. Non è più possibile infatti fingere di non sapere e non è logico che uno degli argomenti più importanti dell’agenda dell’umanità futura non diventi oggi di primario interesse.

“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.”
Andy Warhol

Le performance realizzate presso Case Passerini  sono state:

The game is over header

2007 – The Game is Over

Inferni 2008 box

2008 – Inferni

La Peste 2009 header

2009 – La Peste

Il paese delle meraviglie 2010 header

2010 – Il Paese delle Meraviglie

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