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LABORATORIO DI ARTE SCENICA E INCLUSIONE

Il laboratorio ALT  si è svolto a Firenze dal 1994 al 2017, e non ha mai avuto una “casa” cioè un Teatro d’elezione, ma ha camminato per le strade e incontrato ogni anno luoghi diversi e persone diverse, Teatri diversi. Partito come esperienza di Formazione all’arte scenica, legata all’Istituto per i servizi sociali Elsa Morante, ha poi sviluppato e esteso la sua area di influenza e di collaborazione a  tante istituzioni diverse divenendo nel tempo un vero e proprio punto di riferimento a quanti nella Provincia di Firenze avessero a cuore temi come l’integrazione della disabilità e l’arte scenica.
Durante gli anni ha visto la partecipazione di circa 100 “attori” per ogni produzione coinvolti con l’obiettivo di utilizzare il teatro per favorire l’integrazione dei ragazzi diversamente abili e di sensibilizzare i partecipanti e il pubblico sui temi dell’impegno civile e della tolleranza. Gli  attori, adulti, ragazzi, alcuni dei quali con gravi patologie fisiche o psichiche, hanno calcato le scene in decine di teatri per oltre 23 anni,  per rappresentare non solo gli spettacoli (che hanno chiesto loro un impegno artistico enorme, poiché non sono mai stati fatti “sconti” legati alle difficoltà oggettive dei singoli) ma soprattutto l’idea di teatro per la quale il laboratorio è nato: integrazione, rispetto, espressione artistica di alta qualità, lavoro sul superamento del pregiudizio.
Nel tempo il progetto ha avuto sostenitori e alleati che hanno creduto all’importanza del percorso contribuendo a vario titolo alla sua espansione e durata:

  • Istituto Superiore Elsa Morante
  • Istituto superiore Ginori Conti
  • Istituto superiore per Non vedenti Nicolodi
  • Istituto Superiore Gobetti Volta di Bagno a Ripoli
  • Assessorato all’Educazione del Comune  di Firenze
  • Assessorato alla Pubblica Istruzione della  Provincia di Firenze
  • Fondazione Artemio Franchi
  • Circolo L’Affratellamento di Ricorboli
  • Associazione La Fonte di Cercina
Questi i nomi di chi  ha sostenuto e ha fortemente voluto ALT: e poi ce ne sono altri, persone, genitori, ragazzi, insegnanti, giornalisti, amici che preferiremmo chiamare per nome, ma diventerebbe arduo, che ci hanno spinto a incrementare e a proseguire un lavoro senza il quale quella piccola comunità solidale che puntualmente si ritrovava una volta l’anno in un Teatro, si sarebbe probabilmente dispersa.
Di ragazzi, molto, molto speciali, da questo fiume ne sono passati molti. Tutti hanno lasciato un piccolo  segno e, speriamo,  ne hanno ricevuto un seme… I semi impiegano anni a crescere e ci auguriamo che questa pianta possa continuare a germogliare.
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